Partiamo da circa metà escursione...
Io e Gambero siamo a Cà del Piano che stiamo cercando l'imbocco giusto per scendere lungo il sentiero delle Fogare. Guarda su un sentiero... nulla. Guarda sull'altro... nemmeno. Guarda in quello dopo e imboccando il sentiero siamo in un pascolo privo di vegetazione. L'erba verde smeraldo punteggiata da margherite. Quando ad un tratto sbuca un uomo con zaino e accento della parlata tipicamente fiorentina. "Salve giovani... o che voi fate qua con queste biciclette?". Comincia così una bellissima e comica chiacchierata che ci terrà fermi una buona quindicina di minuti.
Quest uomo, di cui non mi ricordo già più il nome, è nato proprio alle Fogare ed ora vive a Scandicci. Ha 77 anni, ma ha la verve di un quindicenne. Ci parla di questi luoghi ameni, di Cà del Piano, il Cigno, Le Fogare, Pian delle Fagge, Vallombrosa. Ci parla di come era difficile stare in quei tempi in queste valli. Ci racconta però quanto gli mancano questi luoghi e quanto ancora gli trasmettono. Ha sullo zaino tre rami che ha intagliato da alcuni cornioli per farci dei validi bastoni per andare a passeggio. Uno è molto bello e si vanta che ci farà una testa di un qualche animale. Ci mostra anche le sue mani, piene di tagli e rughe. Un taglio se lo è procurato a casa proprio lavorando uno di quei rami. Le sue mani sono dal mio punto di vista la carta d'identità di questo uomo. E con quelle mani ci indica la strada giusta da seguire. Non è stato il mio GPS. Nemmeno una cartina. Ma una mano semplice che per diletto intaglia il legno.
E' sabato e comincio a pensare cosa fare domenica e dove andare soprattutto. E' da un tot che vorrei fare un sentiero che costeggia il Fosso delle Fogare e nonostante i vari siti meteo mettano acqua, io non ci dò molta importanza e decido che il giorno per affrontare questa escursione è arrivata.
Un giro di chiamate e l'unico ad accettare la mia proposta è Gambero. Mi dice che arriverà a Palazzuolo sul Senio non prima delle 9.30 in quanto deve "fare la notte": Gambero lavora nei pompieri ed è soprattutto, al di là della bravura in MTB, un grandissimo alpinista!